Numero 60 nella smorfia – se Lamenta (Si lamenta)
Quando crediamo che tutto vada storto nella nostra vita c’è una cosa che facciamo sempre e cioè lamentarci! Il lamento fa 60, ma quando lo giochiamo?! Per lamento possiamo intendere anche un grido di dolore e di sofferenza, se quindi abbiamo sognato di lamentarci o di vedere qualcuno soffrire e lamentarsi potremo sicuramente giocare questo numero. Nella vita quotidiana di certo saranno molte le occasioni di incappare in un lamento, a volte di un amico, di una persona cara che vuole sfogarsi per le sue preoccupazioni, a volte proveniente proprio da noi stessi, frustrati dalla nostra vita. Certo ci sono persone che esagerano, quelle che nel sud Italia vengono definite appunto “lamentose”, che fanno cioè del lamento il proprio stile di vita. Si tratta di soggetti che apparentemente non avrebbero nulla da recriminare, di certo non più di chiunque altro al mondo, ma che sembra quasi godano a definirsi sfortunati, a non trovare mai nulla di positivo nelle cose quotidiane, un continuo lamentarsi insomma. Se una di queste persone fa parte, anche solo saltuariamente, della nostra vita, l’incontro con tale personaggio porterà necessariamente alla giocata del numero 60, non fosse altro per scacciare, con una bella vincita, quell’aura di negatività che il lamentoso porta con se.
Ovviamente questo numero non sa solo lamentarsi ma spesso è associato anche a qualcosa di più allegro, anzi un vero e proprio segno di trionfo, il trono reale. Quanti hanno sognato di essere incoronati e sedere su un trono dorato, chiaro sintomo della voglia di riscatto nella vita e di necessità di riconoscimenti da parte del prossimo? Ebbene il sogno potrebbe avverarsi se solo il sognatore sapesse che uno degli oggetti sognati, il più importante e più simbolico, cioè il trono, fa appunto 60. Se invece nei vostri sogni non c’è stato nessun trionfo glorioso, nessuna regalità ma solo più terrene e popolari visite in cantina sappiate che il 60 è anche il numero della botte. Non state a chiedervi se la piccola (dove sta il vino buono) o se la grande (che di vino ne contiene molto di più), l’essenziale è ricordarsi di smorfiare bene il sogno, di associare ad ogni oggetto il proprio numero e di giocarsi anche la presenza della botte.
Non esitate quindi a tentare la sorte, ogniqualvolta un oggetto o un pensiero colpisce la vostra vita tramutatelo in numeri, e ricordate di non lamentarvi troppo se alle prime estrazioni non sarete fortunati, lo insegna anche il 60, si può imprecare contro le sofferenze della vita ma si può anche continuare a lottare per arrivare a sedersi, un giorno, sul trono del vincitore.
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Numero 59 nella smorfia – ‘e Pile (I peli)
Se il pelo fa subito macho certo è che l’abbondanza di peli non è gradita nell’uomo, figuriamoci nella donna. I peli però potrebbero essere il soggetto principale di un sogno o la caratteristica predominante (ahinoi!) di una persona incontrata, ebbene giocate il 59 ed i peli vi porteranno fortuna.
Nell’interpretazione dei sogni, sognare i peli può avere molte valenze, prima fra tutte la riconduzione alla virilità di un uomo, posseduta oppure no in base al grado di villosità. Avere disgusto dei peli potrebbe anche significare che temiamo i nostri stessi istinti, al contrario se dai peli siamo attratti vuol dire che siamo abbastanza istintivi ed in un certo senso animaleschi.
Nella tradizione popolare sognare di perdere peli o di depilarsi poteva presagire disgrazie, come se il privarsi di qualcosa di intimamente legato alla pelle fosse il segnale di una perdita, magari affettiva. Di certo nella smorfia napoletana anche questi fastidiosi nemici delle donne e sempre più odiati anche dagli uomini, occupano una casella e sono quindi equiparati a tante altre parti del corpo. Perché sia stata data tanta importanza a questo simbolo potrebbe essere spiegato proprio con la riconduzione all’istintività ed al legame che la smorfia tende sempre a rimarcare con la nostra ancestrale appartenenza ad un mondo fatto di bisogni semplici e fondamentali, potremmo dire quasi animali.
Il 59 non è però soli il numero del superfluo pelo da eliminare o del manto che ricopre parti del nostro corpo, è anche associato infatti ai fagioli cotti e al fegato di agnello, un abbinamento che nella cucina popolare potrebbe anche rappresentare un piatto ricco e strutturato, adatto anche ai giorni di festa, una ricetta da provare, magari impiattata bene, con una bella guarnizione, che fa anche 59. Purtroppo anche sognare di essere derubato o addirittura subire realmente uno scippo sono azioni che riconducono alla giocata del cinquantanove, come nel caso della perdita dei peli che simboleggiano qualcosa di morale, la perdita di denaro è invece da ritenersi molto più materiale e concreta. La giocata potrebbe quindi ristabilire l’ordine e ridonarvi il denaro che in sogno o nella realtà avete perso. Questo numero è infine associabile anche al lavatoio ed alle lavandaie, di certo figure professionali che ormai sono sparite ma comunque facili da ricordare e da riconoscere grazie ai film ed ai racconti. Se sognate una bella lavandaia intenta nel suo lavoro, se vedete un antico lavatoio o se semplicemente il vostro istinto vi spinge verso questo numero, puntate sul 59, gli istinti si sa vanno assecondati, ma sempre responsabilmente.
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Numero 58 nella smorfia – ‘o Paccotto (Il cartoccio)
Il 58 è il numero per antonomasia più furbo di tutti perché vi inganna sotto gli occhi, sembra quello che non è e ve la fa! In Napoletano si dice O’Paccotto, spesso ingiustamente tradotto come il cartoccio, in realtà questo numero e questa associazione non hanno niente a che fare con patate e pesci al forno ma si riferiscono alla truffa meglio elaborata, più riuscita e più praticata all’ombra del Vesuvio, il paccotto appunto.
Si tratta della classica truffa secondo la quale acquistate una merce molto costosa da un avventore per strada che, dopo averla mostrata la ripone nel suo involucro. Mentre voi siete intenti a contrattare il prezzo o a prelevare i soldi il pacco viene sostituito con un involucro uguale che contiene però solo un mattone, eccovi servito il vostro cartoccio! A Napoli la pratica di questa truffa è frequente, soprattutto nella zona di piazza Garibaldi dove uomini con lo smartphone di ultima generazione tentano di rifilarvi ad un prezzo stracciato la merce. Gli ignari turisti fiutando l’affare si fermano a contrattare ma non sanno che il paccotto è dietro l’angolo.
La smorfia ovviamente non poteva non dedicare una casella anche a questa diffusissima truffa partenopea, se non altro perché, almeno una volta nella vita si avrà notizia di qualcuno che l’ha subita. Inoltre non è strano, pur essendo al di fuori delle dinamiche napoletane, sognare di acquistare una merce, di fare un grande affare e poi di ritrovarsi con un mucchio di carta straccia. È in fondo anche una delle truffe che più di sovente si vedono nei film ed alla quale Nanni Loy ha dedicato un capolavoro in Pacco, doppiopacco e contropaccotto, con tutta la più varia casistica di truffe e raggiri in cui si cimentano napoletani e non.
Il 58 è anche il numero della calunnia, della cucina e dell’orologio, delle camere, dei ferri o dell’atto di cucire vestiti. Anche se sognate un fornaio che inforna focacce o una scorribanda con saccheggio potete giocare il 58 ma se le vostre preoccupazioni sono tutte rivolte alle possibili truffe che potete ricevere sappiate che c’è un solo modo per esorcizzare i timori e tramutare la perdita di denaro e la delusione per il doppiogioco in una vincita cospicua e nella felicità di aver azzeccato la puntata vincente, e cioè semplicemente cercando di rifilare alla sorte un bel paccotto, una giocata astuta e ben congeniata con il nostro 58.
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Numero 57 nella smorfia – ‘o Scartellato (Il gobbo)
Il 57 è uno dei numeri più fortunati della smorfia napoletana perché nella tradizione partenopea è associato alla figura del gobbo. Come tutti sanno toccare la gobba di un uomo porta fortuna (una donna con la gobba invece pare che porti male) ma a Napoli il gobbo è per antonomasia un personaggio fortunatissimo tanto da ricevere un posto speciale fra i portafortuna, insieme al diffusissimo cornaciello. L’amuleto venduto in tutte le botteghe di Spaccanapoli a forma di gobbo presenta un uomo con cilindro, ovviamente gobbo, in papillon e giacca le cui gambe diventano appunto un simil-corno di plastica o per i più preziosi, di corallo. La tradizione che lo voglia portatore di buon augurio, benessere, ricchezza e prosperità, ancora non è stata ben chiarita, di certo però è anche a questo personaggio che i napoletani si affidano nelle loro richieste di fortuna. Sappiate quindi che se sognate di sfregare una gobba, se incontrate un gobbo o solo se acquistate un amuleto a forma di gobbo, il numero da giocare è il 57. Personaggio tanto famoso da entrare a far parte di numerose trasposizioni cinematografiche il gobbo è in fondo la persona strana che poi si rivela di gran cuore, per questo forse, simbolo di fortuna e di auspici, amuleto e talismano. Il 57 è però anche il numero di un altro oggetto strano ed “attraente”, la calamita. Questo piccolo pezzo di metallo dalle doti magnetiche può essere sognato o usato e visto nella vita di tutti i giorni, per le sue qualità è di certo un oggetto strano e potremmo dire magico, inusuale e divertente se lo usiamo per fare scherzi o per intrattenerci. Sognare una calamita simboleggia il potere misterioso che attrae le persone una verso l’altra oppure il potere di attrazione che può avere una idea insolita. Secondo altre interpretazioni dato che la calamita attira a se gli oggetti potrebbe simboleggiare il bisogno di raccogliere bene le idee per analizzarle meglio. Altro oggetto comune legato al 57 è la finestra, anche questa può diventare protagonista di un sogno se tentiamo di aprirla o di chiuderla invano. È come la porta un simbolo di passaggio o di volontà di chiusura nei confronti di qualcosa di estraneo che vogliamo tenere lontano da noi. Che si tratti quindi della fortuna del gobbo, dell’attrazione magnetica nei confronti di qualcosa o del chiudersi in se stessi o aprirsi al mondo, di certo il 57 è uno dei numeri giusti ai quali affidare la nostra sfida alla sorte, se è destino attireremo la vittoria come una calamita, ma solo se il gobbo ci ha portato fortuna.
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Numero 56 nella smorfia – ‘a Caruta (La caduta)
Qual è uno dei sogni o meglio delle sensazioni più frequenti durate il sonno? Molti risponderanno l’idea di cadere, ebbene anche questa spiacevole sensazione che ci fa sobbalzare nel letto nel bel mezzo della notte per la smorfia ha un numero, il 56.
Per essere più precisi a Napoli fa 56 la caduta, sia essa appunto onirica o reale. Riferendoci a quella sognata di caduta non possiamo non dire che questa sensazione derivi da uno stato d’animo profondo di incertezza ed insicurezza, simboleggia la paura di cadere in disgrazia, di ritrovarsi improvvisamente di fronte ad un baratro, materiale o morale. Sognare di cadere è una di quelle esperienze che accadono di sovente all’inizio dei nostri sogni, durante la prima parte della notte, forse connessa anche ad un tipo di rilassamento dei muscoli. Fatto sta che questo episodio, frequente, è pur sempre emotivamente significativo e va per questo di volta in volta esorcizzato con la giocata del numero relativo. Appena svegli quindi giocatevi il 56 ma state attenti anche ai vostri passi, la caduta spesso è anche reale, non solo onirica.
Nella realtà capita di vedere scivoloni, cadute clamorose o di inciampare e cadere provocando l’ilarità di qualcuno, di certo anche in questo caso va giocato il 56.
E se invece non sono le persone a cadere ma gli oggetti, gli imperi, i capelli? Il termine caduta si può infatti riferire a molte cose, è una azione che si compie ma anche che è subita quando ad esempio cade un vaso, quando cade un impero (la caduta dell’impero romano) o quando cadono i capelli! Beh il numero in tutti questi casi va giocato solo se il riferimento alla caduta è stringente ed importante, in generale va giocato solo se riferito alla caduta di persone.
Questo non vuol dire che pur di tentare la sorte dobbiamo augurarci che la gente inizi a cadere ai nostri piedi, nel senso letterale, e di ritrovarci a soccorrere tutti quelli che inciampando fanno una caduta, il 56 può essere giocato anche in situazioni meno dolorose come ad esempio quando si sogna o si incontra un fruttivendolo, quando si desidera la pasta di mandorle, quando si immagina di essere a scuola di ballo o quando realmente nella scuola di ballo è accaduto qualcosa di strano, magari proprio una colossale caduta! Ma ricordatevi che l’azione deve essere casuale e rara, non mettetevi a fare i dispetti agli altri ballerini pur di avere un bel 56 da giocare!
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Numero 55 nella smorfia – ‘a Museca (La musica)
Se oggi proprio non riuscite a togliervi dalla testa il solito motivetto sappiate che è il giorno giusto per giocare il 55 perché evidentemente sarà la musica a portarvi fortuna nella vostra giocata.
Alcuni studi sostengono che i bambini, già all’interno dell’utero materno, riescano a sentire, ad apprezzare ed a essere stimolati dalla musica, questo ci fa capire quanto ancestrale sia il rapporto che abbiamo con le note e con i suoni. Anche l’antropologia ci regala delle chicche, alcuni dei primi oggetti d’arte rinvenuti dell’uomo preistorico sono proprio piccoli flauti in canna o osso, a riprova del fatto che anche l’uomo primitivo, una volta soddisfatti i bisogni di alimentazione e riparo, fosse incline a dedicare il proprio tempo alla musica. Si capisce bene quindi che il 55 non è un numero che va giocato solo dai compositori e dai cantanti ma anche e soprattutto dalle persone comuni, quelle che sotto la doccia esprimono tutta la propria intonazione, e non!
Ma come si fa a sognare la musica?! Beh sarà capitato a tutti di fare un sogno musicale, magari ad un concerto, magari di sentire una canzone alla radio o magari di cimentarsi con i più disparati strumenti ed aver messo in fila almeno un motivetto, ebbene sono questi i momenti in cui va giocato il 55. Altra scelta è invece quella di ricorrere agli aspetti inconsueti della propria quotidianità, ma se ogni giorno, ad ogni ora, da ogni fonte, possiamo sentire un motivo musicale, quando dovremo scegliere di giocarlo? In maniera molto intuitiva giocarsi “la musica” deve essere strettamente legato all’effetto che la musica ha avuto su di noi perché è vero, anche semplicemente entrando in un negozio sentiamo della musica ma non sempre questa ci rimane impressa, ci fa sobbalzare il cuore o ci rilassa. La musica va scelta e giocata in base ai nostri gusti, ai nostri ricordi, alla necessità che abbiamo in una giornata particolare di affidare alle note i nostri pensieri ed il nostro relax. Che poi sia musica classica, pop, rock o metal non ha importanza, l’essenziale è che ci tocchi l’anima, che entri in empatia con noi, sarà questo il segnale da seguire anche per andare a fare la puntata sul numero ad essa associato, il 55.
Se invece non siete in vena di canzoni e di motivetti allegri sappiate che il cinquantacinque è numero poliedrico come tutti, va scelto se si sognano dei salami affumicati, se si vede un grillo, un agnello o una cicala, se si sognano pentole di terracotta o capelli ed anche se si sente un cavallo nitrire. Non c’è dubbio quindi che una passeggiata in campagna a contatto con gli animali possa regalare tanti spunti per ricorrere a questo numero, se poi la passeggiata la fate con le cuffiette nelle orecchie mentre ascoltate la vostra musica preferita beh allora non ci sono proprio dubbi.
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Numero 54 nella smorfia – ‘o Cappiello (Il cappello)
Quando giochiamo il 54? quando il cappello ci vola via dalla testa!
Nella smorfia napoletana il cappello fa 54. Ma quale cappello? Beh, tutti, dipende dal nostro stile, dalla moda del momento, dal periodo storico nel quale il nostro sogno è ambientato, quasi come in un film, alla caccia del capo di abbigliamento più al passo coi tempi e sempre intramontabile.
Il cappello nell’interpretazione dei sogni è un oggetto che può avere numerosi significati: serve a coprire la testa e quindi a nascondere la mente ed i pensieri di una persona ma al tempo stesso può anche cambiare l’aspetto di qualcuno e farlo apparire diverso. In questo senso il tipo di cappello indossato potrebbe rappresentare il modo in cui vorremmo essere o quantomeno apparire agli occhi degli altri, la personalità che vogliamo mostrare al mondo. Un cappello però può essere indossato o tolto con una estrema facilità e quindi rappresentare una azione ben precisa e definita nel tempo. Se ad esempio lo stiamo indossando per una occasione speciale, potrebbe voler dire che in tale occasione vogliamo mostrarci diversi, protetti e camuffati rispetto a quello che siamo in realtà. Se al contrario una folata di vento ci spazza via il cappello dalla testa questo potrebbe simboleggiare la paure di essere scoperti, nei propri sentimenti e nelle proprie azioni. Se poi il cappello che indossiamo è un berretto o parte di una uniforme questo potrebbe voler dire che ci sentiamo rifiutati da una parte della società e che vorremmo essere più integrati, omologati anche solo attraverso l’abbigliamento.
Nell’universo femminile il cappello ha gli stessi significati ma a volte con una declinazione di frivolezza in più: i grandi cappelli, a tesa larga, con piume e pizzi, sono a volte la rappresentazione dei pensieri leggeri e superficiali della donna che lo indossa mentre quelli piccoli e più sobri danno quel tocco di eleganza e raffinatezza che chiude e suggella la figura di una donna austera.
Se del sogno è stato protagonista un cappello quindi non avete altra scelta che giocare il 54 ma anche se nella vostra giornata è accaduto qualcosa di inconsueto, avete visto enormi cappelli ai matrimoni inglesi, raccolto il berretto volato via ad un passante, acquistato un sombrero, sappiate che c’è sempre un numero da giocare nella smorfia e che in questo caso è il 54. Ancora una volta, infatti, vogliamo tornare a ricordarvi che qualsiasi azione quotidiana può essere “smorfiata”, che ogni giornata è buona per vincere e che i segnali che ci invia l’universo per venire incontro alla nostra fortuna sono disseminati tutti intorno a noi, basta solo saperli cogliere.
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Numero 53 nella smorfia – ‘o Viecchio (Il vecchio)
Il numero 53 nella smorfia napoletana è dedicato all’ultimo periodo della vita umana, la vecchiaia, è infatti il numero legato al vecchio. Da sempre simbolo di saggezza, sognare un anziano è di certo una forma di richiesta di aiuto da parte del nostro subconscio che, sentendosi smarrito, cerca almeno nel mondo onirico una figura di riferimento, una guida che con esperienza lo conduca per mano fra le scelte della vita. Non bisogna sorprendersi infatti dell’innata tranquillità che le persone anziane riescono a trasmetterci, esse sono al contempo la testimonianza di una vita spesa affrontando la quotidianità e le piccole e grandi difficoltà e contemporaneamente un “manuale di sopravvivenza” da consultare ogni volta che ne abbiamo bisogno. Se abbiamo sognato un vecchietto o se abbiamo conversato amabilmente con qualche anziano signore possiamo di certo giocarci il 53. Spesso analizzando le associazioni della smorfia napoletana, ci rendiamo conto che molte caselle sono dedicate ai personaggi più comuni del vivere quotidiano, un po’ perché sono spesso nei nostri sogni, un po’ perché è su di essi che si basa la nostra stessa vita. Il vecchio oltre ad essere simbolo di saggezza è, d’altra parte, anche simbolo di decadenza: il fatto che comunque si sia giunti all’ultima tappa della propria vita, lega alla vecchiaia anche l’infermità, la fragilità ed il decadimento del corpo. Allo stesso modo, anche se in maniera molto più spregiativa, etichettiamo come vecchio qualcosa che riteniamo non possa esserci più utile, passato di moda, consunto e da buttare. Certo c’è chi sa apprezzare più di altri la vecchiaia, delle persone come delle cose, riuscendo sempre a vedervi qualcosa di positivo, qualche insegnamento da trarre, qualche storia da scoprire. È così che si torna alla saggezza ed all’esperienza. Molte trasposizioni cinematografiche, libri, canzoni, raccontano la vecchiaia nelle sue innumerevoli sfaccettature, così come l’adolescenza e la maturità, possono regalare sensazioni ed emozioni sempre nuove e sempre diverse.
In definitiva, quando giochiamo il 53? sicuramente quando abbiamo sognato un anziano, oppure un oggetto vecchio ed usurato ma anche quando abbiamo incontrato un saggio vecchietto che inaspettatamente ci ha dato qualche consiglio oppure quando ad un asta di antiquariato facciamo un vero affare con un oggetto vecchio ma importante, in fondo nel passato c’è sempre un aura di mistero e chissà che il guardare ogni tanto indietro, il seguire i vecchi adagi, il creare una parentesi nella frenetica vita moderna per riassaporare i vecchi ritmi di vita, non possa anche giovarci e portarci ad una nuova vittoria ed a un nuovo inizio.
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Numero 52 nella smorfia – ‘a Mamma (La mamma)
Quante parole potrebbero essere spese per l’associazione al numero 52 con la mamma: la mamma è sempre la mamma, son tutte belle le mamme del mondo e ogni scarrafone è bello a mamma soja!!
Che sia la persona più importante della nostra vita è indubbio, per il semplice ma grandioso fatto che ci ha dato la vita. Che sia poi una di quelle mamme super apprensive, distratte, assenti o iper protettive, è comunque l’elemento fondante la nostra stessa vita ed il rapporto che abbiamo o non abbiamo con lei va di certo analizzato, studiato ed in alcuni casi anche giocato. Se volete fare una puntata sulla mamma che non avete mai avuto o su quella che ogni mattina vi fa da sveglia, sappiate che il numero da giocare è il 52. Questa associazione ovviamente non poteva mancare fra le caselle del tabellone napoletano perché se la mamma è importante per tutti, figuriamoci cosa rappresenti questa figura nell’immaginario collettivo della società meridionale: la madre è la prima donna da venerare, la custode del focolare, la figura cardine sulla quale ruota l’intera famiglia che, nonostante l’impostazione patriarcale, è sempre comunque alla madre che si rivolge, colei che realmente porta i pantaloni in casa. Se quindi come abbiamo detto, la smorfia dedica molti numeri agli “oggetti” ed agli aspetti fondanti della nostra vita, la mamma doveva certo avere un ruolo importante.
È curioso poi notare che il 52 sia dedicato anche ad un altro oggetto che simbolicamente è divenuto talismano di protezione degli infanti, con un ruolo simile a quello di una madre, il corallo. Se si sogna, si riceve in dono o semplicemente si vede un corallo ancora una volta il numero da giocare al lotto è il 52. Forse inconsapevolmente la smorfia napoletana unisce sotto lo stesso numero due associazioni fortemente legate fra loro, il corallo infatti, fin dall’antichità greco-romana, è considerato un amuleto col quale si augura al nascituro lunga vita, un simbolo di protezione e di cura, stesse caratteristiche che normalmente si ritrovano negli atteggiamenti di una madre. Il corallo ha assunto tali significati perché considerato elemento di congiunzione tra acqua e terra, ancorato alla profondità degli abissi, nutrito dal mare, forte e resistente una volta strappato alle acque, dalla forma che ricorda i rami di un albero (quindi albero della vita) o le vene del sangue umano (ancora una volta simbolo di linfa vitale). Non è un caso che anche nel rinascimento alcuni pittori abbiano scelto il corallo per immagini di devozione privata da regalare a partorienti. La Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, ad esempio, potrebbe essere un dono ad una neo mamma, lo lascia intuire il soggetto stesso del quadro, la Madonna, madre per eccellenza, di Gesù e di tutti i cristiani, tiene in braccio il figlioletto che al collo porta un amuleto, una collana con pendente di corallo. Potremmo quindi dire che il 52 è il numero della protezione, della maternità, delle cure amorevoli e materne, è al tempo stesso talismano contro l’infermità e roccia sulla quale ancorare il proprio percorso di vita.
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Numero 51 nella smorfia – ‘o Ciardino (Il giardino)
All’inglese o all’italiana, fiorito o incolto, il 51 è il numero del giardino. La smorfia dedica anche a questo luogo una casella del tabellone dato che potrebbe essere proprio un giardino il luogo di ambientazione di tanti dei nostri sogni. Nel mondo onirico i giardini rappresentano essenzialmente luoghi di svago e di pace, dove a volte bisogna anche essere formali. Nei sogni questo luogo può presentare una grande varietà di elementi che andranno analizzati a parte, come fiori, frutta, muri e cancelli, prati e fontane, corsi d’acqua e vegetazione rigogliosa. Nel suo insieme il giardino potrebbe essere quindi una rappresentazione del Sé: se è ricoperto di vegetazione incolta e di erbacce potrebbe voler dire che ci troviamo in uno stato di confusione, che i nostri pensieri e le nostre emozioni sono scarsamente curati e coltivati. Se invece il giardino è lussureggiante, un Eden di pace ed armonia, potrebbe rappresentare una aspirazione, il desiderio di avere un luogo dove vivere serenamente. Se nel sogno poi incontriamo un giardiniere, magari anziano e saggio, questo potrebbe voler essere la nostra guida spirituale.
È quindi importante, come abbiamo spesso ripetuto, cercare di ricordare tutti i particolari del sogno della notte precedente, che vanno smorfiati e di conseguenza giocati, molto spesso infatti è proprio l’ambientazione del sogno ad essere tralasciata, dimenticata o posta in secondo piano, questa invece dovrebbe essere fondamentale, tanto quanto gli oggetti visti in sogno o le persone incontrate.
Se quindi la notte precedente il nostro viaggio nel mondo di Morfeo ci ha portato in un giardino, il numero da giocare al lotto, per la smorfia napoletana, è certamente il 51. Questo numero ha però anche altri significati, alcuni più comuni come il salutare con la mano, l’infastidirsi o lo stancare qualcuno, altri legati ad oggetti, come il pane secco, gli stivaletti ed i ponti, ed altri ancora strettamente connessi alla tradizione napoletana, il 51 infatti è anche il numero del suonatore di mandolino. Strumento per eccellenza partenopeo e diventato, insieme alla pizza, simbolo stesso dell’Italia tutta, il mandolino potrebbe aver allietato con la sua dolce melodia uno dei nostri sogni o più raramente, potrebbe essere stato protagonista di un concerto nella realtà. I suonatori di questo antico strumento a corde sono infatti sempre più rari e quindi a buon titolo l’incontrarne o veder esibirne uno può essere considerato fatto talmente anomalo da meritare di essere giocato al lotto.
Se poi sognate un concerto di mandolini in un lussureggiante giardino beh non c’è dubbio, correte a giocare il 51.
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